Calzolaio, vai oltre le tue scarpe!

02.05.2023

Se il bis-bisnonno Anton avesse fatto di testa propria, dove oggi vi godete le vacanze ci sarebbe una fabbrica di scarpe. Ve lo immaginate! A dirvi la verità, sono contento che sia andata diversamente, altrimenti noi – voi, io e i miei cortigiani – non ci saremmo mai incontrati. Se volete, vi racconterò questa storia, che parla di uomini e di decisioni importanti… perché anche un calzolaio deve avere il coraggio di mettere via le forme delle sue scarpe se desidera fare altro.

 

La Val Senales come roccaforte della calzatura

 

In un periodo in cui tacchi a spillo, scarpe da ginnastica, mocassini e five fingers erano ancora prodotti del futuro, esisteva un uomo di nome Anton. Anton era un diligente calzolaio e produceva scarpe di buona fattura. Grazie alla sua bravura, negli anni Ottanta dell’Ottocento acquistò un piccolo maso in Val Senales. Esatto, avete indovinato, ero io, l’Oberraindlhof! La moglie di Schuster Anton, Aloisia, ebbe un figlio, che chiamarono – anche – Anton, come era consuetudine all’epoca. Anton II avrebbe portato avanti la bottega del padre. La bottega del calzolaio era dove oggi si trova la mia stube Raffeiner. Anton II realizzò scarpe talmente ben fatte che andarono a ruba in tutto il nord Italia. Riparava anche i buchi negli stivali. A quei tempi, i soldi erano pochi e molte persone usavano un solo paio di scarpe, che una volta consumato, veniva riparato fino a quando era possibile. A proposito di camminare: anche Anton e i suoi collaboratori passeggiavano regolarmente, passando da maso a fattoria per riparare le scarpe dei contadini sul posto. Auf stear gehen, si diceva.

 

Una famiglia di calzolai al passo con i tempi

 

Passarono gli anni e anche Anton III divenne un calzolaio. Continuò a far crescere l’attività e visto che i laboriosi calzolai sedevano fianco a fianco, la mia vecchia stube stava diventando troppo piccola. Anton Junior, che portava degnamente avanti la bottega del padre e del nonno, lavorava insieme a nove calzolai. Ma poi accadde che gli affari cominciarono ad andare male. Il lavoro si ridusse. Lentamente ma costantemente. Anton III, che era una persona molto prudente e lungimirante, a malincuore, si rese conto di non riuscire più stare al passo con i grandi calzaturifici di terre lontane. Considerò anche di espandersi costruendo una sua fabbrica di scarpe, ma evidentemente non doveva andare così… Con il cuore in gola, tanto coraggio e molta fiducia, lui e la moglie Zita scesero a valle per chiedere la licenza per affittare le camere agli ospiti. Perché gli alpinisti di tutto il mondo avevano scoperto me, l’Oberraindlhof, come un ottimo punto di partenza per i loro tour e come posto ideale per rilassarsi e godere della frescura estiva. E guardate cosa hanno fatto di me le generazioni successive!

 

Belle scarpe e il coraggio di sognare

 

Non serve dirvi quanto sia bello trascorrere le vacanze qui da me, ma una cosa posso ancora rivelarvela. L’eredità della vecchia bottega del calzolaio si sente ancora oggi: il mio senior chef Helmuth è conosciuto, tra gli anziani del villaggio, come Schuster Helmuth. Quindi se vi accorgete che i miei cortigiani osservano con interesse le vostre scarpe, perdonateli. La passione per le belle scarpe è rimasta in famiglia, generazione dopo generazione. Ora è il vostro turno! Avete una storia da raccontare sul coraggio di inseguire i propri sogni? Scrivetemi una e-mail o sussurratemelo durante il vostro prossimo soggiorno in Val Senales!

A presto,
Il vostro Oberraindlhof