I cinque segreti del delizioso gusto dell’Alto Adige

03.10.2024

Lo ammetto, sono fiero di me stesso. Dovrebbero darmi un’onorificenza. Per prima cosa perché sono il primo e unico hotel parlante al mondo. E poi perché ho decifrato il codice, ho svelato il segreto e sono riuscito a risolvere l’eterno enigma! Ci ho pensato per molti anni – veramente, per decenni – ed eccola qui, l’essenza delle mie riflessioni, la preziosa formula del buon sapore dell’Alto Adige, i cinque pilastri della cultura del mangiare e del bere di questo posto. Siete pronti? Vi consiglio di prendere Schüttelbrot, vino e speck e mettervi comodi. Se non avete speck, vino o Schüttelbrot, è meglio prenotare un piccolo viaggio nel gusto della Val Senales, soggiornando qui da me. I miei cortigiani hanno confezionato alcuni pacchetti per voi, li trovate qui.

 

#1 Tradizione. Tradizione. Tradizione

Gli altoatesini sono persone orgogliose! Fieri del loro passato, di chi c’è stato prima di loro, di chi ha vissuto e lavorato. La percezione di non appartenere a un luogo qualunque, ma esattamente a questo bellissimo posto nel mondo, fa la differenza. E questo si ritrova anche nelle pentole e dentro i piatti. È un omaggio “sensoriale” al passato. E quello che dev’essere conservato viene conservato con cura, come le verdure d’altri tempi. I ricettari della bisnonna. Sapere molto bene cosa viene servito, quando viene servito e perché. In casa. Nelle locande. Nei padiglioni delle feste. A Pasqua. A Natale. E durante l’anno.

 

#2 Abbiamo i nostri alti e bassi

Tra la conca di Bolzano e le due cime dell’Hochwilde (L’Altissima) c’è un dislivello di oltre 3200 metri. E lì c’è molto spazio. Per i vigneti, gli orti, i prati e i pascoli alpini. La varietà dell’altitudine, del clima e delle zone vegetali in Alto Adige è incredibile. E quindi crescono molte cose. Soprattutto buone. In grande stile e nel piccolo ma raffinato. Cosicché le papille gustative possano toccare le stelle.

 

#3 Qui molti cuori battono nello stesso petto

L’Alto Adige è la regione montuosa più bella delle Alpi, un portone verso il Sud e un ponte verso il Nord. Qui esistono tre lingue e mille opinioni su come si sia formata l’anima altoatesina. La nostra provincia è un ottimo crogiuolo nel quale si può cucinare “fuori dagli schemi”. E così oggi sa di sole e di Sud e domani di vento di montagna. Pasta e polenta. Canederli e antipasti. Mai contraddizioni. Ma parti meravigliose di un delizioso insieme.

 

#4 Ogni valle è un universo a sé

Quello che qui in Val Senales ha un determinato sapore, in Valle Aurina ne ha uno totalmente diverso. E sull’Alpe di Siusi il palato è incline a scoprire differenti sfumature. I dialetti non esistono solo nel parlato, ma anche in cucina. Ogni regione, ogni valle e ogni villaggio ha le sue specialità e i suoi tesori culinari. Un patrimonio dal valore inestimabile!

 

#5 Abbiamo una reputazione da difendere

Si dice che l’orgoglio venga prima della rovina, ma gli altoatesini sono giustamente orgogliosi della loro arte culinaria. Se avete intenzione di mangiare male qui, dovrete cercare a lungo! Quello che ci accompagna ogni giorno è la passione per il buon gusto e per il cibo eccellente. Una strada che ci porta sempre a fare del nostro meglio. E un po’ di più. Anche nelle stube più umili. A proposito, le conoscete già le mie? Lì, i miei cortigiani vi serviranno ottimi piatti altoatesini, celebreranno la vera cultura delle locande e si abbandoneranno alla raffinata arte del bere vino. Quindi, salute a voi! E al buon gusto dell’Alto Adige!